La serie Candelotto nasce da una bonaria dichiarazione di guerra verso la famigerata lampadina pendente dal tubo corrugato.
Una situazione che incontriamo ovunque e che al contrario della percezione di temporaneità è spesso destinata a rimanere per anni e anni dopo la fine del cantiere.
Candelotto non è un pezzo di design, ma un sistema ogni volta adattabile a situazioni diverse. Il suo obiettivo è far sì che la luce artificiale negli interni sia risolta dal primo giorno di occupazione dell’immobile. Il costo di costruzione di un candelotto rasenta lo zero. Per questo diviene, nella pratica professionale di Hypnos, la lampada accessibile per eccellenza.
Candelotto è un prodotto artigianale, ogni volta unico. Non viene mai ripetuto, ma solo variato.
Ogni versione nasce insieme all’architettura che lo ospita e interferisce con essa molto di più di quanto non farebbe una lampada tradizionale. In esso la luce diventa parte integrante dell’architettura, ne costituisce la nota finale.
La serie di lampade Candelotto nasce nell’ambito di ciò che definiamo Instant Design. Un design di prodotto istantaneo, nella sua ideazione, ancorché nella sua realizzazione materiale.
L’elemento tecnico che sta alla base del progetto è il semplice portalampada di termoplastica, nella versione E14 e in quella E27.
Ricercando un elemento -il più economico possibile- in grado di contenerlo si è scelto il tubo di ferro grezzo.
In un tubo di diametro 30 mm e spessore 2 mm, viene inserito il portalampada E14, che ha diametro 26mm. Viene utilizzato invece un tubo di diametro 45 mm nelle versini con attacco E27.
L’aderenza a questi standard universali garantisce massima intercambilità delle lampade e possibilità di aggiornamento tecnologico, specialmente per finalità di contenimento dei consumi energetici.
Ogni esigenza illuminotecnica genera una forma diversa. La necessità di luce dall’alto porta ad un candelotto pendente in verticale, sospeso in orizzontale o fissato a soffitto. La necessità di luce aggiuntiva a quella ambiente genera il candelotto a piantana. La necessità di luce manovrabile, ad esempio per un laboratorio, porta al candelotto a muro snodabile. La necessità di luce fissa d’ambiente a partire da punti luce a parete, genera il candelotto a muro. Candelotto genera luce libera nello spazio, senza paraluce o nicchie per la massima resa luminosa con il minor consumo energetico.
Nessun elemento decorativo viene aggiunto. L’economicità radicale della soluzione porta alla chiarificazione della sottile differenza che intercorre tra minimale e minimo.
Dove il primo è costosa sofisiticazione, il secondo si basa su una virtuosa economia di mezzi ed eliminazione del superfluo.
Democratizzare il design di prodotto -senza incorrere nella massificazione- è il grande obiettivo di questi pezzi. Ogni Candelotto è lontano dal concetto di design industriale, mentre è più vicino all’artigianato nel suo essere sempre diverso e adattabile alle più svariate esigenze.
Una lampada che costa poco può essere installata ovunque e uscire dai circuiti ristretti degli happy few che possono permettersi i prodotti delle blasonate aziende di design.
In un mondo che dall’abbigliamento all’arredamento ci uniforma tutti in uno standard sempre uguale, questi prodotti artigianali, unici e volutamente mai ripetuti, si pongono come sponda critica ad un capitalismo livellante che tende a trasformarci in consumatori acefali della stessa merce.
Ogni singolo Candelotto nasce dal rifiuto che il design di un oggetto possa adattarsi a tanti luoghi diversi senza esserne toccato. Ogni diversa sfumatura progettuale riafferma la singolarità di ogni situazione, offrendosi come interpretazione ogni volta originale, ogni volta dedicata ad un luogo, ad una committenza.
Nessuna idea quindi, nessun “concept”, nessun “eureka”. Come tutti i pezzi di Instant Design, anche Candelotto è basato su due riduzioni fondamentali:
1_riduzione della quantità di materia impiegata e del suo stesso costo unitario.
2_riduzione delle ore di manodopera necessarie.
Una verga d’acciaio di ben 6 metri, presa da un rivenditore, costa 11€. Non vi è finitura, se non la stesura con pagliuzza metallica finissima di cera d’api e un ripasso con un panno di lana.
Il porta lampada in termoplastica costa invece 50 centesimi: la lampadina è l’elemento più costoso!
In questi numeri infinitesimali risiede la natura corsara, disruptive, del progetto Candelotto.