Localizzazione_Bergamo
Anno progetto_2008
Committente_Comune di Bergamo
Prestazione_Concorso di Progettazione, 4° classificato
Di fronte alla bellezza delle antiche Mura Veneziane, si compie la scelta progettuale di rarefazione simbolica e formale. Nessuna forzata narrazione: due ascensori sono due volumi strutturali in cemento che, insieme al bastione, forniscono tre punti d’appoggio per una passerella pedonale. Nessuna evasione formale: i due ascensori intendono creare il minor ingombro possibile; di qui la scelta di separare in due torri distinte le cabine, perché due corpi snelli danno luogo ad un ostacolo visivo minore che un solo corpo tozzo. Due oggetti uguali affermano il proprio essere macchina in contrapposizione al carattere orografico delle Mura.
Il progetto non vuole essere soltanto un contrappunto formale al sistema di fortificazioni; esso dialoga con la materia di cui le Mura sono costituite e ancor prima con gli strati rocciosi su cui esse nascono. Per inserirsi nell’atmosfera di luce che caratterizza le ortaglie, le torri accolgono attraverso il proprio rivestimento in stucco cementizio le sfumature della massa muraria retrostante: il biancore del marmo di Zandobbio, le venature ambrate della pietra di Sarnico e i grigi delle arenarie.
Il principio compositivo delle figure del progetto nasce dalla meccanica del superamento del dislivello dello spalto. L’intersezione ortogonale delle due direttrici orizzontali, l’asse dell’ingresso in galleria e quello dello sbarco sul bastione, marcano una figura a croce sulla cui giacitura si impostano le basi delle torri.
Situato nel punto in cui la linea di crinale del colle di Città Alta raggiunge la pianura, il luogo del progetto rende evidente il carattere peculiare delle Mura: esse cingono la città ben oltre l’estensione del nucleo abitato, comprendendo ampie porzioni del paesaggio collinare circostante.
L’approccio paesaggistico del progetto parte da questa osservazione e mira alla definizione di un’unica grande area verde che riunisce in un solo ambito le rive del Morla, le ortaglie e il parco di Sant’Agostino. La risalita meccanizzata, attraverso i suoi tre sbarchi, diventa l’occasione per unire in un solo elemento i tre livelli altimetrici del parco:
1_la quota bassa della valle dove scorre il fiume Morla e si snoda il percorso ciclopedonale.
2_la quota media delle ortaglie ai piedi delle Mura, da cui partono i percorsi alternativi: la connessione diretta all’Accademia Carrara e la risalita a Città Alta attraverso la cannoniera di Sant’Agostino, di cui si propone il restauro e la valorizzazione.
3_la quota sommitale del Baluardo del Pallone, dove il percorso di ronda si allarga fino a formare una terrazza attrezzata con caffetteria e sedute che diventa il luogo centrale del parco.