PROFAGRI

       

Localizzazione_Salerno
Anno_2022
Superficie_2845 mq
Committente_Ministero dell’Istruzione
Prestazione_ Concorso in doppia fase – Terzo premio

Nell’ambito del maxiconcorso nazionale Scuole Futura finanziato con fondi PNRR abbiamo progettato la ricostruzione dell’Istituto Professionale Agrario ProfAgri Salerno.
All’interno del vasto comparto prevalentemente agricolo della scuola, il progetto, previa demolizione dell’attuale degradato edificio scolastico, inserisce un complesso a pianta circolare, fulcro di un progetto paesaggistico ampio.
In un territorio martoriato da una straripante presenza antropica, il nuovo Profagri vuole essere innanzitutto un’oasi di Campania Felix, un’espressione d’armonia uomo-natura che nei secoli si esprimeva nell’ordine ancestrale dell’agro, ma che oggi appare spezzata da uno espansione urbana incontenibile, violenta e indifferente. Il progetto prefigura un parco agricolo educativo: l’Oasi Profagri. Luogo elettivo di una rinnovata e risonanza tra attività agricola e paesaggio naturale.
Non un semplice campus scolastico, bensì un parco agricolo pubblico, aperto a tutti e organizzato per ospitare attività didattiche anche per bambini e cittadini comuni.

Il progetto paesaggistico dell’Oasi Profagri si struttura attraverso una linea cinetica che nasce dalla peculiarità del lotto: un unico piccolo accesso dalla strada che poi si apre come un grande petalo. Entro questa figura si delineano una successione di spazi che conducono da un contesto piuttosto caotico della Statale 18, fino al trionfo della campagna, con le sue vastità e i suoi silenzi.
Il sistema dei percorsi configura una vera e propria effige, composta dal nucleo compatto della scuola e da un’aureola che la cuce al paesaggio.
Il volume architettonico della scuola è solo una parte di un ridisegno cartografico complessivo, che inanella soglie spaziali con una precisa liturgia:
1_Landmark. Una struttura a totem con logo Profagri, rende visibile la presenza dell’Istituto dalla Strada Statale 18.
2_Viale d’accesso. Da slargo informe, viene dotato di corsia protetta per gli studenti che arrivando con l’autobus, raggiungono la scuola a piedi.
3_Piazza Profagri. Uno spazio pedonale scoperto con forma ad imbuto per indirizzare i flussi delle persone in arrivo.
4_Loggiato, spazio pedonale coperto che svuota la massa dell’edificio, permettendo di intravedere il paesaggio dei campi retrostante.
5_Corte. Il cuore spaziale della scuola, verso la quale sia affacciano tutti gli ambienti.
6_Atrio. Spazio a doppia altezza, in cui la connessione tra i piani trova nella gradonata un elemento di natura ancora paesaggistica.
7_Corpo delle aule, dei laboratori e di tutte le altre funzioni di servizio alla didattica.
8_Pergolato. Elemento di raccordo tra le aule e le attività all’aperto.
9_Grande Sala Polifunzionale. Utilizzabile come palestra, aula magna o spazio eventi.
10_Porticato. Spazio di apertura prospettica verso il grande invaso centrale dei campi.
11_Aule didattiche open air
12_Padiglione nel laghetto

Il progetto architettonico dell’edificio scolastico, ha la sua genesi figurativa nell’osservazione della bellezza di quelle attività scolastiche in cui ragazzi e ragazze si mettono in cerchio.
Simbolo di una nuova didattica, che non si basa più solamente sulle lezioni frontali, il cerchio
definisce con forza un luogo.
L’edificio della scuola ambisce ad essere iconico e intrigante, nonché in grado di affascinare lo studente, attraendolo al suo interno come un gorgo coinvolgente.
Un recinto magico e dal volto gentile, il cui interno è protetto ma permeabile anche ad attività comunitarie locali da tenersi in orario extrascolastico.
Progettare una scuola con specializzazione agraria in un contesto periurbano, richiede la concezione di un edificio diverso dal solito contenitore scolastico. Il grande lotto aperto verso la campagna, reclama con forza un edificio dall’anima biologica, prevalentemente in legno, capace di inserirsi tra le coltivazioni con tatto e levità. I suoi bordi incurvati sfumano verso i vasti spazi aperti. Alla spigolosità dell’edificio da demolire si sostituisce un volume che accompagna lo sguardo verso la campagna. In un’ottica di ottimizzazione delle risorse e riduzione del consumo di suolo, il sedime del nuovo edificio è innestato su una piccola porzione di quello da demolire.

La scuola agraria è il vivaio di una generazione che dovrà tentare di risolvere enormi problemi globali legati alla salvaguardia del Pianeta. In questo senso dovrebbe essere luogo di critica dell’antropocentrismo e incubazione di nuove pratiche di armonia tra uomo e natura.
Un edificio in legno dalla forma circolare è allora l’antitesi ideale nei riguardi del costruire tradizionale, dove masse minerali basate sull’angolo retto e su materiali provenienti da risorse non rinnovabili si dispongono di contrasto al mondo naturale.
Con la stessa intermittenza di luce e ombra che la natura ci offre tramite i tronchi e le foglie, la facciata ha una partitura vibrata, cangiante, che stempera l’ingombro dell’edificio.

Una scuola con un numero di alunni che sfiora le duecento unità è prima di tutto un luogo pubblico.
Come ogni edificio pubblico è fondamentale rendere chiara la gerarchia degli spazi e il funzionamento dello stabile. Vi è una dimensione pubblica dello spazio, disposta sull’asse di ingresso, che dalla piazza d’accesso, porta, attraverso la corte, alla sala polifunzionale.
Questa che funge normalmente da palestra, può essere facilmente utilizzata come aula magna, ma anche come spazio eventi, come mercato agricolo e ogni altra funzione che nel tempo dovesse divenire utile alle attività del Profagri.
Vi è poi una dimensione più riservata e protetta della scuola che inizia nel grande atrio a doppia altezza e si sviluppa circolarmente tutt’intorno la corte.
In essa i laboratori trovano spazio al pianoterra, in modo da essere connessi direttamente con le aree all’aperto. Sono molto grandi e all’occorrenza possono essere uniti a due a due, grazie a delle porte scorrevoli. Al primo piano trovano spazio invece le aule didattiche più tradizionali, in una sorta di divisione tra pratica e teoria che struttura i momenti dell’apprendimento.

Descrizione degli spazi
Agorà_Il progetto fonde in un unico invaso spaziale: la piazza d’ingresso, il loggiato coperto, l’atrio e la corte interna. Quest’ultima è accessibile senza dover varcare alcun ambiente interno, rendendola quindi adatta ad attività extrascolastiche di ogni tipo.
Utilizzare l’edificio come aggregatore di comunità, in un luogo neutrale come la scuola, dove le differenziazioni di censo o di etnia, rimangono fuori dal cancello è infatti un obiettivo primario.
Come un organismo vegetale, il cui funzionamento a-gerarchico vede una pluralità di organi paratatticamente disposti, pressoché interscambiabili, così la scuola è una corona di ambienti, tutti visibili, facilmente raggiungibili.
La scalinata che connette i due piani è parzialmente gradonata, così che possa fungere anche da luogo di sosta e non solo di passaggio. In prossimità ad essa viene posizionato l’ascensore che rende la struttura 100% accessibile.

Area didattica_A partire dal fulcro della corte si generano geometricamente tutti gli spazi della scuola, pensati seguendo la teoria del learning landscape. Gli ambienti sono strutturati per un apprendimento innovativo e le aule sono completamente apribili verso spazi connettivi vasti e luminosi, in un’ottica di flessibilità massima. Alla porta dell’aula di utilizzo quotidiano, sono associati altri pannelli mobili, che all’occorrenza possono essere aperti a libro e impacchettati lateralmente.
La trasformabilità degli ambienti didattici è totale, arrivando a potersi concepire, per momenti particolari, una configurazione integralmente openspace.
Questo “paesaggio dell’apprendimento” si basa su trasparenze e connessioni visive in grado di attivare lo sguardo degli alunni che imparano anche osservando gli altri.
All’insegna dell’antico motto Ludendo docere, la scuola funziona come un grande gioco in scatola, si apre e si modifica secondo le esigenze più svariate.

Biblioteca_Non un ambiente chiuso, ma una “biblioteca diffusa” che si allunga in tutta l’estensione delle gallerie che si affacciano verso la corte. Sedute comode e destrutturate, postazioni multimediali, grandi tavoli, favoriscono un approccio dinamico e creativo nella fruizione di libri e materiale multimediale della scuola.

Mensa_Concepita come un grande spazio openspace, è pensata per essere utilizzabile anche in orari extrascolastici, dalle famiglie, per feste o attività della comunità locale, tramite una porta secondaria, posta sotto il portico di ingresso, ma dalla parte opposta rispetto all’ingresso principale.
Una compartimentazione nel corridoio distributivo la rende separabile dal cluster delle aule.
Si apre direttamente verso la corte e verso il giardino esterno, immaginando che nella bella stagione si possa pranzare all’aperto.

Bagni_Accentrati in un unico blocco per piano, sono compartimentati da porte per essere utilizzati anche in orari extrascolastici, con accesso dalla sala mensa/polifunzionale, ma anche direttamente dalla corte esterna, inibendo l’accesso a quest’ultima e all’area didattica.

Area Docenti_Posizionata in area separata, grazie all’accesso dedicato dall’esterno, funziona come un vero e proprio ufficio, dove genitori o soggetti terzi possono accedere senza intersecare gli spazi più propriamente didattici. Si compone di una segreteria con front desk, sale riunioni per colloqui, uffici chiusi e uno spazio ristoro dotato di cucina.
L’area è dotata di servizi igienici divisi per sesso, con spogliatoio e doccia.

Palestra_Vero e proprio spazio polifunzionale, può rapidamente trasformarsi in aula magna, luogo di mercato dei prodotti agricoli, sala per proiezioni, etc.
Sorge in distacco volumetrico dall’edificio principale, permettendo un ottimale isolamento acustico. La connessione con la scuola avviene tramite un pergolato metallico che può funzionare anche come atrio d’ingresso per chi utilizza la struttura in contesto extra-scolastico. Gli spogliatoi sono posizionati prima del campo di gioco, fungendo anche da servizi a disposizione delle attività all’aperto. All’interno del medesimo volume edilizio trovano spazio una piccola infermeria e lo spogliatoio del docente, nonché ripostigli per l’attrezzatura ginnica e un deposito per sedie e tavoli.
Con accesso dall’esterno sono ricavati ulteriori locali di deposito per le attività all’aperto.

Caratteristiche tecnologiche e costruttive
Organizzare un cantiere nella compresenza delle colture agricole, necessita l’uso di tecnologie leggere e processi costruttivi di montaggio a secco, in grado di generare il minor quantitativo possibile di polveri, rumori e traffico di automezzi.
Struttura in portali di larice lamellare e solai/pareti in pannelli autoportanti a setto continuo in legno (tipo X-LAM), fanno della scuola un edificio sostanzialmente prefabbricato che si monta in poche settimane, soddisfacendo il criterio di assoluta celerità temporale dettato dal PNRR.
Le performance antisismiche della struttura in legno lamellare, connessa meccanicamente con elementi metallici, sono di massimo livello.
Le pareti perimetrali e la copertura abbinano ai pannelli X-LAM un cappotto isolante ad elevato spessore in lana di roccia, in modo da offrire un grado di coibentazione, di sfasamento termico, di traspirabilità oltre che di isolamento acustico paragonabile ai migliori edifici passivi.

Per garantire la massima durabilità, gli infissi vengono posati in profondi imbotti, hanno telai compositi alluminio/pvc color antracite e montano triplo vetrocamera. Per garantire una schermatura solare, regolabile fino al perfetto oscuramento, sul filo esterno del serramento è montata una veneziana elettrica a lamelle di alluminio.

Il rivestimento di facciata è basato su una partitura di sottili doghe di legno.
Per garantire la massima durabilità, tale legno sarà un prodotto industriale modificato chimicamente tramite acetilizzazione (Rif. Accoya).
La copertura verrà eseguita con manto di lamiera di alluminio preverniciata a falde di moderata pendenza che vengono occultate dalla parte sommitale della facciata.
Disaccoppiando il solaio ligneo di chiusura superiore dal manto di copertura, si ottiene un tetto ventilato in grado di far fronte alle ondate di calore che oramai si presentano ben prima della stagione estiva.
Montati a slitta sulla lamiera vi saranno stringhe di pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino per tutta l’estensione della copertura (1200 mq edificio principale + 500 mq palestra), rendendo l’edificio in grado di cedere energia alla rete, anziché richiederne.

Circa gli impianti termici, si prevede il riscaldamento e raffrescamento a pavimento alimentato da pompa di calore. Grazie al fatto di essere in campo aperto, si ritiene agevole effettuare trivellazioni atte all’installazione di sonde geotermiche. Un sistema di ventilazione meccanica controllata centralizzato garantirà la costante e perfetta qualità e umidità dell’aria, senza dover operare sulle finestre.

Riguardo le tematiche di sicurezza antincendio, la tipologia a pianta circolare, nel momento in cui viene aperta da un grande varco d’ingresso, diviene assimilabile ad una sorta di edificio in linea, benchè curvato. Secondo questa logica sono state disposte le scale, che essendo alle propaggini opposte del volume chiuso garantiscono una perfetta dislocazione delle vie di fuga.

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