Il volto di Riga è legato fortemente alla skyline acuminata del centro storico. Ma c’è un altro elemento verticale che punteggia il paesaggio della regione urbana della Capitale lettone: le gru del porto. Queste meravigliose e gigantesche strutture di ferro sono l’icona della natura laboriosa della città. Il nuovo edificio, al quale è richiesto di ridefinire l’immagine del complesso della fiera, si volge verso il centro storico come un periscopio, permettendo allo sguardo di elevarsi dal basso profilo dell’isola di Kipsala per ammirare lo splendore della città vecchia.

L’edificio assume l’estetica tecnica delle gru, diventando l’ultimo grande traliccio d’acciaio del porto, ma anche una sorta di faro che dopo il tramonto segnala la soglia tra porto e città.

Oltre a ridefinire il sistema degli accessi alla fiera, tramite una grande hall con funzione di reception e biglietteria posta in posizione baricentrica, l’edificio si distingue per l’aggiunta di quattro auditorium, unificabili all’occorrenza in una sola grande sala. Gli auditorium sono impilati uno dietro l’altro in diagonale, fino al raggiungimento del limite massimo d’altezza urbanistico di 28 metri. Alla sommità di tale ascesa, una sala polifunzionale può contare su una straordinaria vista verso lo skyline del centro storico.

Guardare ed essere guardati è la prerogativa del nuovo edificio, ma in esso non vi è pomposa monumentalità, preferendo apparire come un arnese tecnico a servizio dell’organismo preesistente. La struttura è semplice ed economica: una doppia trave vierendel in acciaio rivestita con una pelle di policarbonato.

Lo stagliarsi del landmark va di pari passo alla cura della qualità urbana: ai piedi dell’edificio una nuova piazza pedonale accoglie i visitatori. Bordata da panchine e alberi, crea un ambito protetto dove poter effettuare vari tipi di attività all’aperto.